Luca Ciammarughi è un musicista poliedrico, che ha intrapreso un percorso di ricerca in cui concertismo, scrittura, divulgazione e sperimentazione si intrecciano. Formatosi al Conservatorio di Milano come pianista (nella classe di Paolo Bordoni, diploma con lode) e liederista (con Stelia Doz, diploma con menzione d’onore, e poi con Dalton Baldwin a Nizza), poco più che ventenne si è appassionato alla divulgazione radiofonica, diventando una delle voci più amate nel panorama radiofonico classico italiano (la sua trasmissione “Il pianista”, su Radio Classica, è un punto di riferimento). A partire dal 2017 ha pubblicato una serie di libri di analisi del repertorio pianistico (“Le ultime Sonate di Schubert”, LIM) e storia del pianismo (“Soviet Piano”, “Da Benedetti Michelangeli alla Argerich”, Zecchini), nonché un’indagine sul rapporto fra creatività e identità erotica (“Non tocchiamo questo tasto. Musica classica e mondo queer”, Curci) dai quali traspare il suo interesse per il rapporto fra musica e società.

Nonostante la vulcanica attività di scrittura, ha intensificato negli ultimi anni l’attività concertistica e discografica. Ha appena pubblicato il cd “Rameau nello specchio di Saint-Saëns” per Sony Music (nomination agli ICMA 2023, International Classical Music Awards; 5 stelle di Amadeus), a proposito del quale Carla Moreni ha scritto sul Sole24 Ore: “Non è solamente suonato in maniera meravigliosa il Jean-Philippe Rameau di Luca Ciammarughi, ma è soprattutto pensato. Stupendi gli agréments, squillanti e luminosi. Che seduttivi i trilli”. 

Recentemente ha debuttato in Cile, con l’Orchestra Sinfónica de l’Universidad de Concepción diretta da Lorenzo Tazzieri, e in Macedonia, con la Makedonska Filharmonija diretta da Victor Mitrevski, suonando il Concerto K 456 di Mozart, eseguito anche al Teatro Stabile di Potenza con l’Accademia Ducale e, in abbinamento con il Concerto K 491, a Milano con i Solisti di Milano Classica. Sempre con l’Accademia Ducale, a ottobre 2023 suonerà il Concerto incompiuto Hess 15 di Beethoven sotto la direzione di Shlomo Mintz. 

Ha suonato per prestigiose istituzioni, quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, La Toscanini di Parma, Mito Settembre Musica, Società dei Concerti di Milano, LaFil Filarmonica di Milano, Serate Musicali (Milano), Società dei Concerti di Trieste, Autunno Musicale a Como, Teatro Verdi di Trieste, La Verdi, Mantova Chamber Music Festival “Trame sonore”, Spoleto Festival USA di Charleston, Salle Cortot di Parigi, Festival Guadalquivir in Spagna, Accademia Filarmonica Romana, IUC di Roma e molte altre.

Appassionato camerista, ha vinto, in duo con il soprano Sakiko Abe, il premio come miglior duo al Concorso di Musica Vocale da Camera di Conegliano, con il plauso della presidente di giuria Regina Resnik. Ha suonato con cantanti e strumentisti quali Carmela Remigio, Manuela Custer, Mirko Guadagnini, Monika Lukács, Liudmila Zhiltsova, Simonide Braconi, Tommaso Lonquich, Jacopo Taddei, Francesco Senese, Francesco Libetta, Victoria Terekiev, Stefano Ligoratti, Tommaso Benciolini e molti altri. Dal 2020 ha intrapreso un’intensa attività liederistica con il tenore Blagoj Nacoski: i loro concerti dedicati prevalentemente ai grandi cicli schubertiani (Winterreise e Die schöne Müllerin) e a pagine rare del repertorio cameristico per canto e pianoforte (per esempio, i Lieder di compositori macedoni del Novecento) sono stati molto lodati dalla critica. 

Con i danzatori Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi ha sperimentato un innovativo format, il “concerto danzato”, realizzando gli spettacoli “Sulle corde di Rameau” e “Body Soundscapes”, spesso in luoghi di grande suggestione come il Castello di Carovigno o il Parco Archeologico Rudiae di Lecce.

Ha tenuto conferenze-concerto all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, alla Fenice di Venezia, al Teatro alla Scala e in più di dieci Conservatori italiani. Ha scritto note di sala e libretti di cd per le più prestigiose istituzioni concertistiche, Fondazioni e case discografiche, fra cui Deutsche Grammophon, Decca, Sony, Warner Classics. Nel mondo della radiofonia, è stato fra i fondatori (e direttore editoriale) di ClassicaViva Web Radio, e ha condotto numerose trasmissioni per Radio MCA e Venice Classic Radio, oltre a essere ospite costante a Radio 3 Rai (più volte alla “ Stanza della musica”) e sulla Rete Due della RSI (“Voi che sapete”). 

I suoi numerosi cd sono stati premiati più volte con le 5 stelle delle riviste Musica, Amadeus, Classic Voice. Le sue incisioni schubertiane hanno ottenuto recensioni entusiaste («Lirismo, bellezza di suono, intimismo e tragicità, accostati in una narrazione coerente ed emotiva» secondo Riccardo Risaliti. «Il giovane Brendel, nel 1962, era molto più neutro», secondo Luca Segalla). Il pianista Eric Heidsieck ha definito “sublime” la sua interpretazione della Sonata D 894 di Schubert, «immersa in una luce paragonabile a quella dei pittori del XV secolo». Dino Villatico, a proposito della Sonata D 960 ha scritto che «le mani scorrono da un punto all’altro con fluida naturalezza, come se anche i contrasti più violenti raffigurino la mutevolezza ineludibile del percorso narrativo. [...] la musica si fa racconto». 

Dopo aver lavorato per diversi anni come presentatore di concerti e opere per il canale televisivo Classica HD, ha collaborato come pianista e consulente musicale alla realizzazione del cartone animato “Max & Maestro” (Premio Abbiati 2019), con Daniel Barenboim. Sua, per le Edizioni Ricordi, la curatela delle “Greeting Cards” per pianoforte di Mario Castelnuovo Tedesco. Nel settembre scorso è stata pubblicata la sua prefazione e traduzione delle “Esquisses pour une méthode de piano” di Chopin (Appunti per un Metodo di pianoforte) per l’editore LIM, volume presentato, insieme al curatore Jean-Jacques Eigeldinger, a Cremona Musica 2023. 

Per Ponte alle Grazie ha pubblicato il volume “Gli indispensabili. 30 capolavori per pianoforte da ascoltare almeno una volta nella vita”. Con il quotidiano La Repubblica è uscito nel volume monografico Schubert, a settembre 2023 in ristampa per Curci. In ambito liederistico ha scritto saggi per ETS di Lucca sui Goethe Lieder di Schumann, sulle mélodies di Poulenc e sulle Chansons de Bilitis di Debussy, incise con il soprano Angela Nisi.

Dal 2020 è co-direttore artistico di “Pianosofia”, festival di musica e pensiero a Milano. Dal 2021 direttore artistico di PianoLab a Martina Franca. Dal 2022 cura al Museo Teatrale alla Scala la rassegna “Dischi e tasti”.

Giovanni Gavazzeni ha paragonato la sua figura di critico-musicista a quella di Giulio Confalonieri. Paolo Isotta, nel libro Altri canti di Marte, ha scritto: «Le interpretazioni di Ciammarughi sono di altissimo livello e mettono capo a una ricerca timbrica quale può essere concepita solo da un artista nato nel Novecento». Luigi Fait ha dedicato un articolo al suo blog di ClassicaViva, definendo Ciammarughi “pianista e critico geniale”. Quirino Principe scrisse di lui, sul domenicale del Sole24Ore: «Si può essere trentaseienni, e possedere un lungo passato d’affinamento nel valutare». 

Il critico e musicologo Gian Paolo Minardi ha detto di lui che “l'impegno dell'interprete s'intreccia fruttuosamente con quello del critico, dello studioso, del comunicatore, nel segno di una sottile irrequietezza che traspare dalla stessa scrittura, una prensilità che si irradia in tanti riverberi, iperboli, incursioni fulminee in altri terreni poetici”.

Dal 2021 al 2023 è stato docente di pianoforte presso il Conservatorio “Rinaldo Franci” di Siena; dal 2023 insegna musica vocale da camera presso il Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara. Tiene inoltre un corso di storia dell’interpretazione pianistica per il master di secondo livello del Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste.